22/10/17

PITAGORA E LA FONDAZIONE DELLA SCUOLA DI CROTONE

Nacque a Samo una delle isole del dodecameso nel 580 a.C. circa, morì attorno al 496 a.C. Il suo nome significa "annunciatore del Pizio", in altre parole del dio Apollo che parla attraverso l'oracolo di Delfi. Era un filosofo e un matematico greco. Ben poco si sa della sua vita. Dopo aver viaggiato in Egitto, in Italia e Babilonia, dove raccolse informazioni matematiche, astronomiche e credenze religiose, emigrò a Crotone nella Magna Grecia per sottrarsi alla tirannia di Policrate. A Crotone fondò una nuova scuola filosofica, la Fratellanza Pitagorica, un'associazione politico-religiosa di carattere aristocratico, molto diversa dalla scuola di Mileto. Molti caratteri di questa scuola fanno pensare a una setta religiosa, in cui venivano seguite regole ascetiche ed era praticata la comunione dei beni.
Pitagora stesso, più che a un filosofo, si atteggiava a despota bizzoso: gli allievi che volevano accedere alla sua scuola dovevano seguire alcune rigide regole non sempre fondate sulla logica, tra le quali il divieto di mangiare fave e di toccare galli bianchi. Le dottrine fondamentali dei pitagorici riguaradano due argomenti: la dottrina dell'anima e la dottrina del numero.
La setta pitagorica riuscì in seguito a dominare numerose colonie trasformandosi in movimento politico-religioso ma la sua connotazione fortemente dispotica e aristocratica provocò una rivolta delle popolazioni che portarono alla distruzione della scuola e alla fuga di Pitagora a Metaponto, dove morì.

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